LO “STATO ALTERATO DI COSCIENZA”
ED I LIMITI DELLA CONOSCENZA
A chiunque può capitare di fare,
almeno una volta nella vita,
quella meravigliosa, indimenticabile, esperienza
relativa allo “stato alterato di coscienza“.
È successo pure a ME,
perciò comprendo i dubbi della scienza
che deve necessariamente affidarsi alla convenzionale conoscenza,
derivante dal “riproducibile metodo sperimentale”,
cosa che, logicamente,
non potrà mai accadere nel campo “spirituale”,
ove tale esperienza è assolutamente personale!
La conoscenza è stata creata dall’umana, piccola, coscienza (la piccola mente) ed è quindi valida fino a prova contraria (le nuove teorie sono ormai all’ordine del giorno), quindi perché volersi appropriare di (temporanee) “idee” altrui? Sinceramente? Non se ne capisce l’urgenza!
Nell’affascinante campo della spiritualità, chiunque può ambire all’indipendenza ed alla libertà “da guru e maestri che parlano d’ipotetiche verità, su fantasiose, “favolose”, mitiche divinità (per lo più legate alla luce ed all’oscurità), che sono però, ormai, lontanissime dalla realtà (essendo state create in antichità per la remota, inconsapevole, ingenua, umanità).
IO Sono convinto che ognuno di noi, essendo una scintilla divina, può (e dovrebbe) affidarsi, con fiducia, esclusivamente alla propria guida interiore se davvero vuole scoprire la via che conduce al “vero amore“.